Storia dei Giochi

Un tempo, quando il consumismo era ancora lontano, i bambini e le bambine si limitavano a giocare con semplici soldatini e con le bambole impacchettate con cura dalla mamma o dal papà; ora proprio loro osservano con nostalgia i propri giochi di una volta, i vecchi carillon impolverati legati a dolci ricordi del passato, le bambole di porcellana dalle guance rosee.

Gli antichi Romani praticavano numerose varietà di giochi, dal tiro al bersaglio ai giochi fatti semplicemente con una corda; al contrario gli antichi Greci non tenevano in grande considerazione l'aspetto ludico, considerandolo secondario e poco importante. Dal Quattrocento in avanti si ebbe un atteggiamento più positivo nei confronti del gioco, di cui si intravide anche una funzione educatrice e nel Settecento, secolo dello sviluppo delle prime grandi industrie, si inventarono i predecessori degli attuali giocattoli: si trattava di giocattoli prefabbricati, pupazzi e bamboline che avrebbero occupato le giornate dei bambini.

Ai tempi d'oggi questo genere di svago risulta per lo più poco condiviso e comune e in pochi manifesterebbero grande entusiasmo di fronte ai semplici giochi del passato: è l'era della creatività, dei giochi di società, dei giochi di abilità basati sulla logica, dei giochi di carte sempre più originali ed estrosi, dei giochi che si possono eseguire addirittura online sul web.
Passatempi lontani, insomma, dagli svaghi tradizionali di una volta che però non dimenticano il piacere dello stare insieme, il rispetto delle regole, la fantasia, il divertimento e, specialmente nei giochi di carte come il poker, l'inclinazione al rischio.

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